Dipartimento di diritto Comparato e Penale Tribunale di Firenze Collana di Studi sui Problemi attuali della Giustizia penale
TESTIMONE E IMPUTATO CONNESSO: RECUPERO DEL SAPERE INVESTIGATIVO E DIRITTO ALLA PROVA
Sabato 27 novembre 1999 ore 9
Via Paolieri, 1 - Firenze
Cedam |
Programma
Presidenza Antonio Maci
Ricordo di Michele Polvani Enrico Ognibene, Margherita Cassano
Tavola rotonda
Moderatore Giovanni Paolo Voena
Limputato connesso tra diritto al silenzio ed obbligo di verità Paolo Tonini
Il recupero del sapere del testimone e le esigenze del contraddittorio Paolo Ferrua
La riforma della normativa sui collaboratori di Giustizia Piero Luigi Vigna
Conclusioni Giorgio Spangher |
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Per portare un contributo di razionalizzazione al sistema probatorio, ormai "disintegrato" dai numerosi interventi del legislatore e della Corte costituzionale lultimo si deve alla sentenza n. 361 del 1998 occorre intervenire simultaneamente su due fronti. Da un lato, è necessario ridimensionare lo status dellimputato di un procedimento connesso eliminando la norma che ne prevede lincompatibilità a testimoniare (art. 197). Da un altro lato, si deve intervenire sul regime di utilizzabilità delle precedenti dichiarazioni rese dal testimone e fatte oggetto di contestazione (art. 500). Si tratta di due riforme complementari. Sul primo fronte, occorre trovare un soddisfacente bilanciamento tra il diritto al silenzio dellimputato accusatore ed il diritto alla prova dellimputato accusato, entrambi espressione del diritto di difesa. Sul secondo fronte, si propone di ridisegnare i presupposti che legittimano lacquisizione delle precedenti dichiarazioni, già oggetto di contestazione nel corso dellesame testimoniale. Non sfugge come labolizione dellincompatibilità a testimoniare sia funzionale a garantire la qualità dellaccertamento processuale mediante limposizione, a determinate condizioni, dellobbligo di verità. La razionalizzazione dei requisiti, che legittimano lacquisizione del materiale raccolto unilateralmente nelle indagini, persegue lo stesso fine. Una ulteriore linea di intervento consiste nella riforma della normativa premiale dei collaboratori di Giustizia: un corretto funzionamento di tale congegno integra la premessa indispensabile per la buona riuscita della riforma del sistema probatorio.
Lincontro costituisce loccasione per ricordare il magistrato Michele Polvani, studioso del diritto e protagonista della vita giudiziaria fiorentina.
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