Torino, Fiera del Libro

12 maggio 2000

Sala Gialla, ore 16.00

 

 

 

Convegno “New Economy – Nuova Editoria”

 

A cura di Apogeo

 

 

Abstract degli interventi

 


 

 

Andrea Valle

Le nuove tecnologie dei prodotti elettronici

 

 

Gli ultimi decenni hanno visto la progressiva diffusione delle tecnologie digitali nel campo dell’editoria, fino a investire praticamente tutto il ciclo di produzione, dalla scrittura all’impaginazione, dall’elaborazione delle immagini alla stampa. Nonostante tutto, però, i prodotti editoriali tipici sono rimasti comunque fortemente legati alla carta: le profezie di una “paperless society”, caratteristiche della metà degli anni Ottanta, sono rimaste assai lontane dal realizzarsi, anche se gli strumenti per la realizzazione e la fruizione di documenti in formato elettronico sono da tempo disponibili.

 

La situazione, però, sta cambiando: da un lato la diffusione di Internet ha creato un nuovo canale distributivo, caratterizzato da tempi assai diversi da quelli degli spostamenti fisici; da un altro la potenza crescente dell’hardware ha consentito di superare barriere (resa grafica, qualità di composizione) in ordine alla migliore fruibilità dei testi elettronici; ora nuove tecnologie permettono di superare anche l’ostacolo della protezione del diritto d’autore e dalla copia illegale, tutelando gli operatori commerciali. E, infine, per la prima volta, sono stati proposti dispositivi specializzati per la lettura che danno effettiva concretezza e portabilità anche fisica ai libri elettronici.

 

Fra le soluzioni che sono state avanzate negli ultimi tempi, Adobe ha proposto un insieme di tecnologie efficaci che permettono la realizzazione di libri elettronici, sfruttando il collaudato formato PDF, abbinato a meccanismi di cifratura e a una tecnologia server (Web Merchant), molto articolata ed efficace, sia sotto il profilo della resa, sia sotto quello della protezione del diritto d’autore. Una soluzione complessiva che permette la commercializzazione di e-book via Web e la loro fruizione su personal computer o su hardware dedicati come gli EveryBook, i PocketPC e altri ancora.

 

 

 

Andrea Valle è Product Manager di Adobe Systems.


Michele Ficara Manganelli

La distribuzione della comunicazione
sui media digitali

 

 

  • La nuova cultura della comunicazione digitale
  • I nuovi paradigmi distributivi dei media digitali
  • Confronti tra le tipologie dei numerosi media digitali: opportunità e vantaggi.
  • Il concetto emergente di PORTALE DIAGONALE

·        La necessità dell'"ALWAYS ON" della comunicazione moderna

  • Il controllo sui media digitali della percezione d'immagine della propria comunicazione d'impresa
  • Come la comunicazione d'impresa viene veicolata a livello Mondiale: il caso PRNEWSWIRE
  • Case Histories di successo di comunicazione digitale avvenute in Italia e nel mondo.

 

 

 

Michele Ficara Manganelli è amministratore delegato di ImmediaPress, gruppo ADNKronos.
Emanuele Danesi

Le comunità virtuali di consumo… mamma arrivano i club

ovvero l’e-trust al servizio dell’azienda “tribale”

 

 

È da qualche settimana che in Rete gira la parola “club” causando una sana e crescente curiosità tra gli “addetti ai lavori” e non solo. Non è la prima volta in verità che un termine apparentemente d’uso comune entra a far parte del vocabolario dei surfer. Così è stato per parole come mailing list, spamming, newsletter, portale o semplicemente Internet Marketing. È strano e allo stesso tempo affascinante, come la Rete e i suoi abitanti si impossessino di nuovi idiomi e li diffondano spontaneamente trasformandoli così in linguaggio (virtuale) comune. Come tutti i fenomeni che nascono da un meccanismo di passaparola, anche quello dei club ha già sollevato una turbinio di indiscrezioni sul fenomeno, tanto che girando per la rete ci si accorge come alcuni portali comincino a offrire la possibilità di costituire queste aree di aggregazione e di relazione. Ma di cosa si tratta esattamente?

 

I club rappresentano una nuova modalità di “tenere insieme esseri umani”, dai membri di una famiglia, agli amici più cari e fedeli ai colleghi di lavoro più simpatici che condividono interessi momentanei o di lungo respiro come il caso ad esempio dell’uscita di un particolare libro o di un film proveniente da oltreoceano, fino agli appassionati di uno specifico genere musicale o cinematografico. Nei club è possibile realizzare il comune luogo di incontro senza conoscere neppure una riga di codice HTML, né tantomeno dover affrontare le problematiche di hosting e housing tipiche dei siti web tradizionali. Essendo solitamente ospitato all’interno di un portale e rappresentando di fatto un’insieme di pagine dinamiche autogenerate alla richiesta degli utenti, un club rappresenta una forma di aggregazione molto più flessibile e dinamica nonché un ambiente di interazione molto più facile da realizzare. L’elemento di innovazione rispetto alle classiche web communities alla Tripod, Geocities o Lycos, è che i club sono anche gruppi molto più ristretti di persone che interagiscono tra loro costruendo e arricchendo tutti insieme il loro ambiente di relazione (il sito) piuttosto che, come accade invece nelle comunità virtuali “classiche”, incontrarsi in luoghi del cyberspazio creati grazie all’impegno (tipicamente) di un solo membro. L’altro elemento rivoluzionario di ogni club consiste nel fatto di rappresentare un vero centro di opinione (dinamico) e di “pressione” anche in ottica di e-commerce aziendale.

 

Che cos’è la fiducia, come la si crea e come si trasforma in fedeltà su Internet? Se fossi un giovane imprenditore queste sono davvero le tre domande che proporrei a qualunque guru dell’Internet marketing nostrano. La fiducia è tutto, ecco la risposta migliore e oggi se ci si occupa di comunità virtuali e club questo concetto vale ancora di più. Tutte le transazioni commerciali online, infatti, sono caratterizzate da una grossa dose di informazioni a contorno, che possono essere di tipo finanziario, professionale, inerenti ai media utilizzati o ai suoi stessi utilizzatori. Queste transazioni diventano “sicure” quando sicura, e percepita in quanto tale, è l’infrastruttura di tipo relazionale (non tecnologica) su cui la transazione commerciale stessa ha luogo. Un esempio pratico nei club consiste nel non chiedere a un nuovo surfer di registrarsi forzatamente all’inizio del suo viaggio virtuale nel sito, piuttosto è meglio chiedere il permesso di poter gestire i suoi dati a scopi tutti finalizzati a un miglior servizio. Per questo motivo l’infrastruttura di tipo relazionale diventa particolarmente importante per qualsiasi potenziale cliente che entra a far parte di un club.

 

Tutto il mondo in una mail: il potere delle comunità virtuali “di consumo”. La parola d’ordine oggi per fare della rete un business vero e sonante (vedi alla voce “soldi” nei nuovi dizionari della vita digitale) non è più “contenuto” ma “fruibilità” dello stesso. E non siamo più, come nel lontano 1996 (in bit-time), a parlarci in quattro gatti di agenti intelligenti che selezionano per me contenuto utile e fruibile. Drammaticamente e stupendamente, nel giro di pochi anni persone in carne e ossa sono disponibili a fare questo per me, pena la perdita di tutto il loro business online a vantaggio di chi lo farà al posto loro. Se il marketing è personalizzazione del servizio, marketing della domanda e della soddisfazione, come ho sempre creduto opponendomi alla scuola italo-americana dell’offerta e abbracciando quella “nuova nata” con la Rete, allora siamo alla resa dei conti. Presto, ma davvero molto molto presto assisteremo alla disfatta dei portali, intesi come lo sono oggi e alla nascita delle informazioni fruibili pronte ad essere inviate su qualsiasi device sarà per me più comodo da utilizzare, da uno schermo, a un telefonino a un’autoradio, alla lavatrice. Ma la cosa bella è che l’informazione fruita è per definizione utile, quindi personalizzata e soddisfacente. Quale migliore corsa all’oro, quale migliore seconda era di sviluppo della Rete. Per far questo nascono ambienti di business eccezionali, arrivano appunto i club. E se domani queste comunità diventassero anche virtual communities of consumption siamo pronti a gestire tutto ciò?

 

 

 

 

 

 

Emanuele Dainesi è uno tra i fondatori dell’Internet Marketing in Italia a partire dai primi passi sul web compiuti nel 1994. Ha iniziato a scrivere per la rivista Web Marketing Tools fin dalla sua nascita, occupandosi dell’Area Banche e Finanza come Responsabile editoriale. È autore del libro “NetBanking ~ Banche e Utenti dialogano su Internet”, pubblicato con la casa editrice Apogeo, si è occupato di commercio elettronico curando con il Prof. Walter Scott la redazione de “Il Commercio Elettronico” e per Apogeo l’edizione italiana di “The E-Commerce Book – building the E-Empire” di S. Korper e J. Ellis. Dal gennaio (nuovo secolo) “naviga” sulla verde goletta di Omnitel 2000 come Internet Marketing Manager, dopo aver vibrato le dolci corde della consulenza in Deloitte Consulting. Formatore per gioco e  per alcune tra le migliori società come IRI e Il Sole 24 Ore, è appassionatissimo di Comunità Virtuali e Trends, che da sempre rappresentano il suo vero “amore digitale” e alle quali dedica da quest’anno la maggior parte del suo tempo occupandosi delle prime esperienze italiane in ottica di business.


Pepe Möder

Il valore delle informazioni

 

Il contesto competitivo nel quale la struttura economica dei paesi occidentali si sta muovendo tende sempre più a diminuire drasticamente la focalizzazione verso l’elemento produttivo, per enfatizzare l’offerta di servizi che, a differente titolo, possano essere da supporto per le attività imprenditoriali.

 

Tra questi spiccano per importanza e diffusione, nel particolare contesto storico in cui ci troviamo, i servizi legati alle informazioni. La diffusione di Internet ha contribuito ulteriormente a rafforzarne la centralità: difatti dato che l’informazione risulta l’elemento fondamentale nel processo decisionale, la diffusione di tali servizi, legati alla loro strutturazione, organizzazione, gestione e fruizione diventa  sempre più importante.

 

Questo fattore risulta ancora più importante se si pensa che chi si propone come fornitore di informazioni oggi non è più solamente lo stesso soggetto che le produce: la necessità d riempire contenitori (di cui Internet ne è un esempio lampante) messi a disposizione del proprio pubblico di riferimento è un’esigenza mostrata anche da aziende che nulla hanno a che vedere con il mondo editoriale. Questo perché fondamentalmente necessitano di fornire un motivo ulteriore di esposizione al proprio brand.

 

Ma se si pensa che tale pletora di soggetti possa produrre le informazioni necessarie al proprio interno, si rischia di commettere un grossolano errore di valutazione prospettica: se è vero come è vero che accresce di importanza la comunicazione con il proprio pubblico di riferimento, è anche vero che la focalizzazione sul proprio core business rimane una delle principali leve di successo. Per questo motivo cresce la ricerca di partner esterni in grado di riempire i vuoti contenutistici della propria comunicazione.

 

Risulta dunque palese l’importanza delle strutture in grado di produrre contenuti, con le caratteristiche in precedenza citate. La prima fase storica ha visto la nascita di nuove strutture redazionali, poiché il mercato tradizionale non è stato in grado di comprendere che le modalità di fruizione e di interazione con l’informazione stanno cambiando. Tali strutture oggi rischiano di acquisire un vantaggio competitivo colmabile solo a prezzo di grandi sacrifici, se il mondo editoriale tradizionale non sarà in grado di soddisfare adeguatamente la nuova domanda, adottando sia nuove logiche di business che un comportamento adattivo nei confronti delle richieste del mercato e delle logiche comportamentali legate ai nuovi mezzi di comunicazione.

 

 

 

Pepe Möder, Laureato a Milano con una tesi in Economia Aziendale sul marketing strategico in Internet, ha accettato la sfida lanciata dall’economia digitale concretizzando l'esperienza di MKtg in una struttura di consulenza e formazione (http://www.mktg.it). Il suo background culturale si fonda su una pluriennale esperienza presso i due piu' importanti ISP italiani, UUNET e I.NET, dove ha ricoperto ruoli nell’ambito del marketing di prodotto e nella marketing communication, dopo aver collaborato come consulente esterno per Arché, nella ricerca per la GDO, e con Nomos Ricerca - Gartner Group per il survey annuale di Assinform. È coautore, insieme ad Elena Antognazza, del libro “Web Marketing per le Piccole e Medie Imprese” e, con Gianni Gioli, del volume “Internet Start-up”.

 


Salvatore Romagnolo

Giornalismo online

 

 

Le attività giornalistiche, e in generale di comunicazione, basate su Internet, sono ormai una realtà consolidata. Dopo la radio e la televisione la Rete rappresenta un nuovo media con caratteristiche specifiche che, oltre ad aver dato vita a una serie di attività professionali, sta stimolando riflessioni di tipo teorico particolarmente interessanti. Intorno alle reti telematiche si stanno anche sviluppando discipline cognitive che, per quanto giovani, hanno già dato vita a un nuovo e originale campo di conoscenze.

 

Il giornalismo online si sta evolvendo in questi anni insieme alla Rete, innestando su un campo di pratiche consolidate, nuovi approcci, nuovi linguaggi e anche nuovi paradigmi. In un mondo nel quale l’informazione diventa sempre più un bene prezioso, il ruolo dell’informatore non può rimanere lo stesso, così come non potranno più rimanere uguali a loro stessi i supporti che veicolano l’informazione stessa. Siamo ormai entrati in una fase di rapida evoluzione, di darwinismo dei media che porterà alla nascita di nuove specie e alla scomparsa di quelle non adatte al nuovo ambiente.

 

Un’evoluzione che ha degli interessanti sviluppi anche sul piano occupazionale. Secondo uno studio condotto da Andersen Consulting per conto della Commissione Europea, circa un milione di nuovi posti di lavoro legati al multimediale saranno creati nei quindici Paesi dell’Unione europea entro il 2005. La domanda nei settori della creazione di contenuti registrerà il tasso di crescita maggiore: più 95%.

Con il mercato cambia anche il mestiere di giornalista. La Rete muta rapidamente, comportando un'evoluzione continua dei messaggi, degli obiettivi della comunicazione stessa, delle relazioni tra i contenuti e i lettori.

 

La scrittura nell’era di Internet è la scrittura della convergenza, quella nella quale gli stili e le tecniche si incrociano dando vita a nuove forme di comunicazione: newsletter via e–mail, liste di discussione, forum e, naturalmente, siti Web sempre più alla ricerca di un linguaggio adatto al mezzo e maggiormente rispondente alle esigenze dei lettori.

 

 

 

Salvatore Romagnolo è giornalista e saggista. È direttore di Apogeonline, la Webzine di cultura digitale della casa editrice Apogeo e cura per La Stampa rubriche su Internet e le nuove tecnologie. Per Apogeo ha pubblicato il volume “Sesto Potere. Guida per giornalisti, comunicatori e formatori nell’era di Internet”.


Raoul Chiesa

Hacker, IT Security ed editoria

 

 

Il World Wide Web, quelle “3 W” che tanto ci hanno cambiato la vita (e non accennano a smettere), nasce dal concetto base di dare informazioni in maniera logica, ordinata, classificata, semplice. Il Web ha dunque la caratteristica implicita di fornire informazioni in maniera libera e totale e questo, ovviamente, va a scontrarsi con i concetti essenziali della sicurezza informatica.

 

In questo “scontro di idee e visioni” si ritrova il moderno editore il quale deve presentare del materiale utile, sia che ciò avvenga tramite una semplice vetrina o con sofisticati tool di commercio elettronico: da un lato la necessità di fornire informazione, dall’altra esigenza di analizzare e risolvere il problema della sicurezza.

 

A contorno di questo bel panorama troviamo gli hacker: figure mitizzate – in bene ed in male – dai mass-media, dipinti come eroi o pericoli pubblici, ragazzini innocui o terroristi e spie internazionali.

Il pubblico e l’utenza finale ne escono ovviamente disorientati, confusi, con le idee poco chiare e spesso contrastanti. Chiari e recenti esempi sono i casi di Yahoo, Amazon ed E-bay, dove la cronaca e la disinformazione hanno alimentato il panico mondiale in un crescente “terrorismo psicologico” di massa.

 

Ritengo essenziale conoscere gli argomenti, specie se tecnici, prima di parlarne: è importante analizzare e capire la cultura e la psicologia hacker, così come le tecniche base di attacco, prima di esaminare la propria infrastruttura di rete e comprenderne le debolezze per correre ai ripari.

In questo mio intervento illustrerò le diverse tipologie di hacker, analizzando un classico schema di attacco, per illustrare poi alcune problematiche tipiche e le relative soluzioni

 

Mi auguro che alla fine di quest’analisi gli uditori saranno riusciti a farsi un’idea della cultura hacking e delle differenti motivazioni sociali ed economiche che spingono ad attaccare un sito.

 

 

 

 

 

Raoul Chiesa nasce a Torino il 3/7/73, è uno dei primi hacker d'Italia. All'età di 13 anni comincia il suo pellegrinaggio attraverso le reti informatiche e dopo una serie di eclatanti intrusioni in grossi Enti ed Istituzioni – tra le quali Bankitalia , IBM e AT&T – la sua fama, già vasta nella comunità hacker europea, è riconosciuta e suggellata dalle autorità internazionali.

A capo della Media Service, da anni ormai si occupa di sicurezza informatica ad alto livello insieme ad un selezionato team di tecnici ed esperti. Istituti di Ricerca e Multinazionali si avvalgono della sua collaborazione,  senza contare il suo riconosciuto e singolare impegno in un' opera di diplomazia tecnologica, con la quale mira a promuovere una seria coesistenza fra il più genuino spirito hacker e l'IT Security nel nostro paese.

 


Luca-M. de Grazia

Dalla tecnica al diritto: le prospettive del diritto d’autore collegato alla rete Internet

 

 

Nel corso dell’intervento saranno presi in considerazione gli aspetti “tecnici” legati alla protezione del cosiddetto libro elettronico, nella sua forma “hardware” e “software”, analizzando i pro e i contro di ognuna delle soluzioni, naturalmente con riferimenti eventuali a siti e sistemi che utilizzino già queste diverse soluzioni (www.guaraldi.it) .

 

Verrà effettuato un cenno alle più conosciute tecniche di “marcatura” della immagini, (e non solo delle immagini, anche attraverso l’uso di esempi [www.alinari.it]) attraverso la cosiddetta “steganografia”, e verrà analizzata la possibilità di “firmare” in maniera digitale un qualsiasi testo, attraverso l’utilizzazione dei certificati così come implementati dalla c.d. “firma digitale”.

 

Inoltre, partendo da queste premesse, e dopo una rapida carrellata sui principi propri dell’opensoftware (www.ecn.org) e del “copyleft” (www.gnu.org), si cercherà di giungere a delle possibili conclusioni anche per quanto concerne il campo del diritto delle rete legato all’editoria.

 

Analizzerò brevemente la recente sentenza del Tribunale di Torino che ha ancora una volta dichiarato inesistente il reato di duplicazione abusiva di software qualora tale duplicazione non sia rivolta alla successiva commercializzazione.

 

Sulla scorta di tale sentenza e delle soluzioni tecniche sopra indicate, verrà proposta come linea guida una generale depenalizzazione della maggior parte degli illeciti attualmente previsti dalla legge italiana sul diritto d’autore, e l’introduzione di pene/sanzioni di carattere amministrativo/risarcitorio ma solo pecuniarie, che è portino però alla certezza della sanzione, anche al fine di scoraggiare l’attività di duplicazione illecita delle opere del diritto d’autore.

 

 

 

 

 

Luca-M. de Grazia, tra i primi giuristi italiani specializzati in problematiche Internet e di Rete, pubblicherà entro il 2000 per Apogeo Editore “Diritto e tecnica della sicurezza dei dati”. Avvocato patrocinante in Cassazione, tratta prevalentemente diritto civile e la parte di diritto amministrativo più a stretto contatto con il diritto civile. Autore di numerosi articoli apparsi su riviste di settore, è proprietario ed editore di InfoDir.Net, rivista online di carattere giuridico, e creatore e moderatore di tre mailing-list di diritto, nonché membro del Comitato Cientifico di Diritto e Diritti. Socio fondatore di www.dirittonetwork.org (Federazione dei Siti Giuridici Italiani nel Web), è anche uno degli ideatori dell'iniziativa M@nifesto 2000. Collabora da alcuni mesi con Radio24, dove il venerdì sera nella rubrica 2024 parla delle problematiche connesse al diritto ed Internet.